Il ladino, la lingua dei Sefarditi
tratto da Wikipedia
La lingua tradizionale più tipica dei sefarditi è il giudeo-spagnolo, chiamato anche judezmo o ladino. Si tratta di una lingua romanza derivata principalmente dall’antico castigliano (spagnolo), con molti prestiti dal turco, e in misura minore dal greco, arabo, ebraico e francese.
Fino a poco tempo fa, due diversi dialetti del giudeo-spagnolo erano parlati nella regione mediterranea: il giudeo-spagnolo orientale (in diverse varianti regionali distintive) quello occidentale o nordafricano (conosciuto anche come Ḥakitía), una volta parlato, con poca distinzione regionale, in sei città del Marocco settentrionale e, a causa della successiva emigrazione, anche a Ceuta e Melilla (città spagnole in Nord Africa), Gibilterra (Territori Britannici d’Oltremare), Casablanca (Marocco) e Orano (Algeria).
Il dialetto sefardita orientale è caratterizzato da un suo maggiore conservatorismo. La ritenzione di numerose caratteristiche di spagnolo antico in fonologia, morfologia e lessico. I suoi numerosi debiti verso il turco e, in misura minore, anche verso il greco e lo slavo meridionali. Entrambi i dialetti hanno (o hanno avuto) numerosi debiti verso l’ebraico. In riferimento alle questioni religiose, il numero di “ebraismi” nel linguaggio o nella scrittura di tutti i giorni, non è in alcun modo paragonabile a quello che si trova nello yiddish.
Le altre lingue romanze
Altre lingue romanze con forme ebraiche, storicamente parlate dai sefarditi, includono il giudeo-aragonese e giudeo-catalano (o catalánico). La comunità di Gibilterra ha avuto la forte influenza del dialetto gibilterrino llanito che ha contribuito molte parole a questo patois anglo-spagnolo.
Altre lingue associate agli ebrei sefarditi sono per lo più estinte, già parlate da alcune comunità sefardite in Italia. Il giudeo-arabo (e i suoi dialetti) è stata una lingua vernacolare molto usata dai sefarditi che si stabilirono nei regni nordafricani e nelle parti di lingua araba dell’Impero Ottomano. Anche la lingua basso-tedesca (Bassa Sassonia). Precedentemente utilizzata come lingua vernacolare dai sefarditi intorno Amburgo e Altona nel nord della Germania, non è più in uso come vernacolo ebraico.
In tutta la Diaspora ebraica, i sefarditi sono stati una popolazione poliglotta, spesso imparando o scambiando parole con la lingua della popolazione ospitante. Più comunemente l’arabo, il greco, il turco, l’olandese o l’italiano e si integrarono facilmente nelle società che li ospitava. Negli ultimi secoli, due lingue sono diventate dominanti nella diaspora sefardita: il francese, introdotto dalla Alliance Israélite Universelle, e l’ebraico da parte dello Stato di Israele.
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