musica e cultura poetica arabo-andalusa
Con il termine “musica Arabo-andalusa” intendiamo indicare il genere musicale e poetico nato a Cordova con l’avvento dei Mori e dell’Impero Arabo.
Le fonti storiche pervenute della musica Arabo-andalusa sono relative quasi esclusivamente alla scrittura poetica, non a quella musicale.
De Salinas nel suo “De musica libri septem” riporta in neumi una melodia denominata “Calvi Arabi”. Considerato il primo spartito di musica araba della storia, di cui si trova riscontro con il brano “Caldibi castigliano” (riportato nel 1500 da J.A. Dalza, liutista italiano, che ne conserva la medesima linea melodica). Un genere musicale, che per secoli si è tramandato oralmente fino alle moderne trascrizioni.
Dal punto di vista filologico e musicale dunque rimangono ben poche tracce a nostra disposizione. Questo stile musicale ha subito una grande rivisitazione soprattutto nell’800. Nella riproposta sono stati sovrapposti elementi di altre culture nate, a posteriori dell’epoca in questione (Impero Ottomano). Tuttavia tenendo conto della tendenza conservativa della cultura araba, si ha ragione di pensare, che la tramandazione abbia riportato nei secoli un modello comunque rappresentativo, anche se non squisitamente filologico.
La musica di Al-Andalus era caratterizzata da un ricco strumentario. Oltre all’oud (liuto arabo) infatti, lo potevano essere utilizzati: il Rebab (ribeca ad arco antenata del violino), la darabouka, taarija (tamburello basco), qanun, kamenjah, flauti dolci.